Terroni napoletani e del Sud: da Insulto a Orgoglio meridionale

Aggiornato con il ♥ sabato, 9 Maggio, 2020 da Ugo

L’epiteto “terroni” è un’espressione usata per indicare le classi servili legate alla terra. Sono definiti terroni tutti i meridionali, napoletani in primis, in quanto originari del Sud Italia prevalentemente dedito alle attività agricole.

C’è però da dire che se il Sud continua a non essere il fulcro dell’industria in Italia, oltre l’agricoltura, anche il turismo costituisce un punto fermo e produttivo dell’economia meridionale e italiana.

In più, è doveroso ricordarlo, le sorti dell’industria italiana e le sue “fortune” di ieri ed oggi sono merito della manodopera meridionale (ieri come oggi). Ma questo lo vedremo in seguito in questo stesso articolo.

Tornando a quello che è l’argomento focus di questo blog, la città di Napoli ed i napoletani, parliamo in particolare dell’espressione “terroni napoletani“.

<<Terroni napoletani>>: da insulto a orgoglio nazionale

Quante volte vi sarà capitato di sentire o leggere l’espressione “terroni” per indicare i napoletani in senso dispreggiativo e discriminatorio? Tantissime volte credo.

Oggi giorno il termine “terroni” è infatti quasi esclusivamente utilizzato per apostrofare in modo negativo i napoletani per questi 2 principali motivi:

  1. Napoli è la città più grande del Sud d’Italia e storicamente capitale del glorioso Regno delle Due Sicilie.
  2. I napoletani sono oggetto dell’invidia degli italiani perché è “difficile” ricordare e (soprattutto) riconoscere che storicamente Napoli, prima dell’Unità d’Italia, rappresentava la Milano o la Torino di oggi; mentre il Sud “era il Nord” e tra le prime potenze in Europa. Ma non tutti conoscono queste verità, ma solo le bugie sul Risorgimento in Italia che andavano convenientemente divulgate.

Il temine “terroni” usato per Insultare i Napoletani

Non sarà difficile andare nei più grandi e titolati stadi di calcio italiani per sentire cori discriminatori rivolti ai napoletani tra i quali il classico striscione con su scritto: siete terroni!

Ma quello che disgusta non è il termine “terrone” in se stesso che, “volendo”, potrebbe anche apparire geo-politicamente corretto. Ma è l’odio e l’accezzione negativa che si fa della parola terroni quando si tratta di parlare del Sud e dei napoletani.

Ormai la negativizzazione della parola terrone è diventata di uso comune e frequente espressione dell’ignoranza italiana. Un’ignoranza che NON è (mai stata) esclusiva di tutti quegli italiani che come un branco di pecore seguono una massa di imbecilli culturalmente limitati e socialmente repressi.

Più preoccupante quando a capo di questa ignoranza ci sono coloro che, pur avendo capacità storico culturali e intellettive, non fanno altro che alimentare l’odio. Come numerosi politici e giornalisti tra i quali due nomi su tutti: Salvini e Feltri.

Proprio il “grande” e stimatissimo “schiavo del padrone” Vittorio Feltri si è reso protagonista ultimamente dell’ennesima offesa al Sud e la Campania. A suo parere i meridionali sono inferiori, salvo poi correggere il “tiro” affermando che il suo era un riferimento ad un discorso puramente economico.

Feltri ed il suo giornale, che è tutto fuorché “Libero” da vincoli e pregiudizi, dovrebbero ricordare che se il Nord è quello di oggi lo deve in gran parte al Sud; a tutte le persone che hanno lasciato (e lasciano) la propria terra e che in cerca di lavoro hanno reso e rendono ricco il Nord.

Al Feltri uomo e giornalista serve ricordare che senza l’Unità d’Italia forse il Nord sarebbe con le “pezze al culo”, economicamente arretrato. Quindi terroni napoletani e tutti i meridionali che sono stati “costretti” ad emigrare, vanno ringraziati.

A volte sarebbe meglio rilasciare interviste o partecipare alle trasmissioni televisive da “sobrio” e senza alzare il gomito. Eventualità che per quanto difficile per lui, volendo, può diventare anche possibile…

La risposta dei napoletani non si è fatta comunque attendere visto che il direttore di “Libero” non è nuovo a queste infelici quanto convinte affermazioni.

A Napoli viene boicottata la vendita del quotidiano "Libero" dopo le graviaffermazioni di Vittorio Feltri: <<i meridionali sono inferiori>>.
Boicottaggio sarcastico del quotidiano “Libero” dalle edicole napoletane.

 

Quando essere terroni diventa l’orgoglio di essere meridionali

La parola terrone (terùn, come lo dicono al Nord) è sicuramente l’insulto per eccellenza rivolto da un settentrionale italiano ad un meridionale italiano.

Nel corso degli ultimi anni il termine terrone da insulto è diventato anche elemento di ironia (si pensi a Massimo Troisi e ai suoi tormentoni sul napoletano emigrante/viaggiatore) ma anche a Luciano De Crescenzo che prendendo a prestito una frase di Ugo Ojetti nel suo “Così parlò Bellavista” fece dire al personaggio principale che «Si è sempre meridionali di qualcuno».

Terrone inteso come orgoglio nazionale

Dal blogger “Unterroneamilano” (che ha organizzato un pullman da 87 posti per consentire ai fuorisede di riabbracciare i propri cari senza dover spendere cifre da capogiro, ndr) al locale che ha nel suo nome la parola «terrone». Dalla pagina «Il terrone fuori sede» alle parole di Carlotta Ferlito, ginnasta catanese che, dopo l’oro nel corpo libero vinto alle Universiadi di Napoli, ha detto: «Sono terrona dentro».

Se ci fermassimo un attimo ad analizzare la parola scopriremmo che, nonostante l’uso che ne viene fatto, terrone vuol dire solo “legato alla terra”, ed è solo un’indicazione del fatto che in passato eravamo dei contadini, un lavoro umile. E cosa ci sarebbe di male? La terra è vita, accoglienza, concretezza, e l’umiltà è alla base di ogni grande personalità.

Per questo, così come tutti i meridionali, sono orgoglioso di dire che sono un terrone così come sono fiero di dire che io sono napoletano e fiero di esserlo.

In più secondo l’Accademia della Crusca la parola terrone sta avendo una rivalutazione in senso positivo. E c’è di più: l’uso odierno sta estendendosi così da essere utilizzato nei confronti di qualsiasi individuo proveniente da Sud in genere (ad esempio un toscano in relazione a un piemontese).

Siamo sempre a Sud di “qualcuno” nel mondo e questo lo dovrebbero ricordare tutti prima di aprire la bocca per prendere aria o sprecare le parole sui giornali di stampo razzista nazionali.

 

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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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