Solfatara di Pozzuoli: cos’è, origini, storia e perchè è pericolosa

Aggiornato con il ♥ lunedì, 21 Giugno, 2021 da Ugo

Hai mai sentito parlare della solfatara? Parliamo di uno dei luoghi più suggestivi nei pressi dei Campi Flegrei a ovest della città di Napoli.

Per la precisione la solfatara è uno dei vulcani di Napoli dell’area flegrea, forse meno conosciuto del più famoso Vesuvio, simbolo della città partenopea.

Che cos’è la Solfatara e dove si trova?

In generale una solfatara è un apparato vulcanico in cui è presente un campo fumarolico più o meno esteso, la cui attività è costituita principalmente dall’emissione di vapore e gas a forte componente solfurea. Questo fenomeno è tipico nei vulcani in stato di quiescenza o prossimi all’estinzione.

La solfatara di Napoli, si trova nel comune di Pozzuoli una cittadina di oltre 80.000 abitanti ed è uno degli oltre 40 vulcani attivi di che costituiscono i Campi Flegrei, una delle aree a maggior rischio sismico d’Italia.

Si tratta di un antico cratere vulcanico in stato di quiescenza. Non erutta da tempo, ma che da un paio di millenni manifesta fenomeni di vulcanismo secondario: fumarole (emissioni di vapore acqueo), mofete (esalazioni di CO2), solfatare (emissioni calde di composti gassosi dello zolfo), e vulcanelli di fango, vulcani in miniatura che eruttano argilla, portata in superficie da emissioni di gas.

Il cratere della Solfatara ha un perimetro di forma ellittica lungo 2,3 km e una superficie di 33 ettari (330 mila metri quadrati).

Il punto più alto dell’area, il Monte Olibano, arriva a quota 199 metri, mentre il fondo del cratere arriva a 92 metri sul livello del mare.

I pozzi di fango bollente che si formano all’interno di esso sprigionano esalazioni tossiche a base di anidride carbonica e idrogeno solforato. Allo stesso tempo servono da valvola di sfogo ai gas che esercitano pressione dal sottosuolo.

I principali punti di interesse del vulcano solfatara

Il vulcano solfatara è un sito vulcanico che offre numerose attrazioni turistiche di cui alcune (fino a al 2017) accessibili al pubblico:

  • la Fangaia
  • la Bocca Grande (fumarola principale)
  • il Pozzo dell’acqua minerale
  • le vecchie Stufe (saune naturali)

La Solfatara, a partire dal 1700, divenne una tappa fondamentale del cosiddetto “Grand Tour” (viaggio d’istruzione per i giovani nobili di famiglie europee) e dal 1900 aprì ufficialmente le sue porte al pubblico.

Per i suoi vapori, per i fanghi e per le acque considerate medicamentose divenne ben presto uno dei più famosi stabilimenti termali dei Campi Flegrei.

La visita alla Solfatara avveniva di solito in senso antiorario seguendo il perimetro del cratere, dove si concentrano la maggior parte delle attività vulcaniche.

Si poteva osservare l’intera area del cratere accedendo ad un belvedere, proseguendo poi per un pozzo d’acqua minerale, un tempo utilizzata per alleviare i sintomi del vomito, per guarire dalla scabbia, per distendere i nervi, e per acuire la vista.

Segue la zona della fangaia, delle cave di pietra trachite per giungere, finalmente, alla spettacolare “Grande Fumarola”, la principale della Solfatara dal caratteristico puzzo di “uova marce”, tipico dell’Acido Solfidrico in essa contenuto, ed infine alle stufe antiche ritenute ottimali per la cura di malattie delle vie respiratorie e della pelle.

Breve storia della solfatara di Pozzuoli

La Solfatara si colloca nel III periodo eruttivo flegreo e si è formata circa 3.700-3.900 anni fa. Strabone, in epoca imperiale romana, la descrive come la dimora del dio Vulcano definendola come “ingresso per gli inferi” (forum vulcani).

Nel 1198 viene raccontata di una disastrosaeruzione della solfatara, accompagnata da un violento terremoto. Dai successivi recenti scavi è stata portata alla luce una strada basolata romana a valledella solfatara: la via Puteolis-Neapolim.

Nel 1900 iniziarono le prime visite guidate all’interno del cratere. Mentre l’attività termale, nonostante fosse pubblicizzata da fogli e stampe illustrative, con il progredire della scienza medica, iniziò un lento declino, tanto che intorno agli anni venti ogni attività fu abbandonata.

Successivamente si sono verificate delle esplosioni durante le quali si sono aperte nuove fumarole la cui colonna di vapore fuoriusciva con grande gettito e forte sibilo.

A seguito delle crisi bradisismiche del 1970-1972 e 1982-1984, l’attività della Solfatara, pericolosa per le circostanti aree urbanizzate, è sorvegliata da una rete di strumenti.

Durante la cosiddetta seconda crisi di Pozzuoli del 1983-1984, quando il bradisismo montava ad un ritmo di 3 mm al giorno, i numerosi terremoti che accompagnavano il fenomeno, hanno causato una frattura trasversale attraverso tutta la spianata della caldera, poi ricolmatasi.

Da allora, per ovvi motivi di sicurezza, la caldera è ampiamente recintata, obbligando i visitatori a percorrerla in gran parte perimetralmente.

Come visitare la Solfatara di Pozzuoli?

Attualmente non è possibile visitare la solfatara come si faceva un tempo. Il percorso di accesso all’interno è chiuso in seguito all’incidente mortale avvenuto nel 2017.

Attualmente è possibile visitare solo il perimetro del vulcano da una stradina laterale dalla quale si possono intravedere le fumarole.

Quindi, mentre scrivo, la visita alla Solfatara è momentaneamente sospesa. Consultare il sito ufficiale per aggiornamenti.

Come arrivare alla Solfatara, informazioni utili

Metro Linea2: stazione Pozzuoli-Solfatara, proseguire a piedi (800 mt.) o con autobus P9.

Indirizzo: Via Solfatara,161 –8078 Pozzuoli (Napoli)

Loading

Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

Commenta!