Le 12 colline di Napoli: quali sono e come si chiamano

Aggiornato con il ♥ lunedì, 21 Giugno, 2021 da Ugo

Le colline di Napoli quali sono? Probabilmente ne conoscerai qualcuna tra quelle più conosciute. Ma sapevi che “originariamente” le colline di Napoli sono 12?

Oggi la città di Napoli è una metropoli e quindi, tra centri e palazzi di nuova costruzione, è ormai impossibile individuare i confini e riconoscere tutte le alture naturali di Napoli.

Ma partiamo da “lontano”. Dopo tutto la storia di Napoli ci insegna che la città è nata su due alture diverse: Palepolis nacque sul Monte Echia (lato Chiaia), mentre Neapolis sul Colle Monterone (presso l’attuale Piazza San Domenico).

Ecco quali sono tutte le 12 colline di Napoli e quanto sono alte

Di seguito vediamo nel dettaglio quali sono i colli di Napoli e le zone collinari della città. Si tratta, tra l’altro, dei panorami più belli di Napoli che vale la pena conoscere e visitare.

  1. Monte Echia (Pizzofalcone) – 60 metri slm
  2. Collina di Posillipo – 150 m slm
  3. Collina dei Camaldoli – 457 m slm
  4. Colle Monterone – 50 m slm
  5. Vomero – 251 m slm
  6. Scudillo –
  7. Capodimonte – oltre 150 m slm
  8. San Potito
  9. Colle di Fonseca
  10. Capodichino
  11. San Laise
  12. Monte Spina

Monte Echia, Collina di Pizzofalcone

Pizzofalcone è tra le colline di Napoli storicamente più importanti della storia dell'origine della città.

La collina di Pizzofalcone (Monte Echia) nota anche come Monte di Dio, attualmente è una zona di Napoli che fa parte del quartiere San Ferdinanando e situata tra il borgo Santa Lucia, il Chiatamone e Chiaia, è alta 60 metri.

Fra tutte le colline di Napoli, è quella che ha conservato un fascino straordinario. Fu proprio qui che si stabilirono i primi abitanti della città che alle origini si chiamava “Palepolis.

La forma della collina di Pizzofalcone era perfetta: garantiva una visione strategica di tutto l’ambiente circostante, era protetta dal mare in tre punti ed era raggiungibile tramite una sola strada.

In pratica era un’altura inattaccabile, che però cadde in seguito a una guerra con gli abitanti di Neapolis, di cui non si hanno notizie dettagliate.

Oggi ospita la Scuola Militare Nunziatella, che sorge in un ex convento, e l’Univeristà Parthenope, che un tempo era il Real Istituto di Incoraggiamento borbonico.

Collina di Posillipo

Posillipo è tra le colline di napoli uno dei luoghi più conosciuti e panoramici della città partenopea.

Posillipo è un quartiere residenziale collinare di Napoli, confinante a ovest e nord con Bagnoli (discesa Coroglio) e il quartiere Fuorigrotta mentre ad est con il quartiere Chiaia. A sud affaccia sul Golfo di Napoli.

Sia promontorio che collina, Posillipo, comincia a Via Manzoni e finisce a Riva fiorita ed è situata in una posizione privilegiata dalla quale si può osservare uno dei panorami più belli al mondo.

Il suo nome è di origine greca e romantica: “pausylipon”, tregua dai dolori. E non potrebbe essere altrimenti, con l’odore di fiori misto a quello del mare che ancora oggi si sente benissimo nelle giornate primaverili passate a guardare i panorami dalle sue strade.

Collina dei Camaldoli

Colline di Napoli: Camaldoli, la vista panoramica dall'eremo della collina più alta della città.

La Collina dei Camaldoli, con i suoi 457 metri sul livello del mare, è senza dubbio il rilievo più alto tra le colline della città di Napoli. Si estende tra il comune di Napoli e i comuni di Marano di Napoli e Quarto.

La sua origine viene fatta risalire a circa 35.000 anni fa, in seguito a violente eruzioni che colpirono tutta l’area vulcanica dei Campi Flegrei.

Il nome nasce dai monaci camaldolesi che nel XVI secolo costruirono il loro eremo che, ancora oggi, gode di uno dei panorami più belli, ampi e suggestivi della città: si riesce a vedere dal Rione Flegreo al Circeo, godendo di una vista privilegiata su Ischia e Procida.

Colle Monterone

Collina Monterone: rampa di scale San Marcellino e Chiesa Santa Maria in Cosmedin.

Il colle Monterone è il luogo in cui nacque e vive ancora Napoli. Tutta la città di Neapolis, rivale di Palepolis, è nata su questo colle che in pratica è un’altura che non “esiste” più.

Ovvero esiste ancora, ma con 3000 anni di strade ed edifici non è più riconoscibile ed in gran parte è stata spianata.

I coloni di Neapolis si stabilirono infatti proprio qui, godendo di una posizione perfetta: in tempi antichissimi -e parliamo di circa 2700 anni fa – l’attuale Porto di Napoli doveva apparire come una spiaggia con una scogliera alle sue spalle.

Custodisce anche un reperto dal valore inestimabile: la “Tomba di Partenope”, ovvero un manufatto di epoca greca in cui, per la prima volta, viene menzionata la leggendaria sirena. Si trova dentro la chiesa di San Giovanni Maggiore.

La sommità del Colle Monterone era l’antica acropoli greca, dove oggi c’è Sant’Aniello a Caponapoli: troviamo infatti anche un pezzettino delle antiche mura della città.

Vomero

Zona collinare del Vomero, il luogo più ricco ed altolocato della città di Napoli.

Il Vomero (‘O Vommero in napoletano) è uno dei quartieri collinari di Napoli. I suoi abitanti vengono chiamati vomeresi.

La zona del Vomero è da sempre stato considerata la collina privilegiata di Napoli: si trova infatti in una posizione centrale, permette di osservare l’intera città, dal lato di Posillipo al lato del Porto.

Non a caso qui fu costruito il Castel Sant’Elmo, che aveva una doppia finalità: da un lato serviva a difendere Napoli, dando una vista privilegiata per eventuali invasioni giunte dal lato di Chiaia, dall’altro difendere il governo dagli stessi napoletani.

Oggi è uno dei quartieri più ricchi e attivi della città. Per capire l’antichità di questo posto, basti pensare che l’antica “Via del Vomero” (oggi sopravvive solo un tratto di Via Cifariello) era un pezzo della Via Puteolis Neapolim per Colles risalente agli antichi romani. E proprio qui San Gennaro fece il suo primo miracolo.

Scudillo

Lo Scudillo in realtà è un’entità indefinita. Copre più o meno l’area del Rione Alto e dei Colli Aminei, ma abbiamo pochissime notizie sui suoi confini antichi. Confina infatti con Vomero, Capodimonte e Camaldoli, scendendo ripidamente poi verso Chiaiano e Piscinola.

Prende il nome dall’unica strada che conduceva qui ai tempi dell’antica Roma: oggi è un tristissimo percorso abbandonato.

Non abbiamo idea dell’etimologia del nome: c’è chi si riferisce ad un piccolo scudo (scutillum), oppure al napoletano “scurillo“, dato che la zona era caratterizzata da una fittissima pineta secolare che lasciava un’ombra perenne sull’intero territorio.

Di certo resta che oggi gli ultimi pini sono solo un contorno malridotto per l’urbanizzazione incontrollata del territorio attorno a Viale Colli Aminei, che prima si chiamava “Via dello Scudillo”.

Capodimonte

Capodimonte oggi è un rione collinare di Napoli, corrispondente ai casali di Porta Grande, Porta Piccola e Porta Miano. È suddiviso tra i quartieri Stella (Napoli) e Miano.

La così detta “collina del RE”, anticamente e prima della costruzione della Reggia e del Bosco, ospitava un piccolo insediamento risalente più o meno al ‘500, che ancora oggi esiste proprio alle spalle dell’ingresso di Porta Grande.

Fra le varie colline di Napoli, questa fu scelta da Carlo di Borbone per costruire la sua reggia: per salire a Capodimonte bastava infatti percorrere Via Toledo e poi risalire per la Sanità. Era anche un luogo pressoché intatto ed aveva un’aria purissima.

Oggi è una zona ancora famosissima per la produzione delle rinomate porcellane di Capodimonte e per l’Osservatorio Vesuviano, il primo in Italia e vera eccellenza.

Collina di San Potito (la Costigliola)

La salita verso la collina Costigliola si nota benissimo nei pressi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La collina della Costigliola era un feudo della famiglia Carafa al tempo degli aragonesi.

Il colle prende il nome dal monastero di San Potito, costruito nel XVII secolo. Ancora oggi è ben visibile la rampa che porta alla collinetta, situata all’altezza dell’incrocio fra Santa Teresa degli Scalzi e Via Pessina. Viene detta anche “scesa” della Costigliola.

Colle di Fonseca

Si trova di fronte alla Costigliola ed è proprio quella collinetta sulla quale si poggia il Rione Materdei. Anticamente era conosciuto come “Colle del Castrum“, fin quando prese il nome dal proprietario del terreno Giovanni Ruiz Fonseca nobiluomo spagnolo.

Corrisponde più o meno al Rione Stella e Materdei giusto per indicare una probabile attuale ubicazione.

Capodichino

Nel Medioevo era chiamata “clivo” (pendio), mentre la parte più alta si chiamava “caput”. Si ipotizza che il nome completo sia stato “Caput clivo” dal significato di “capo chinato”, dovuto alla fatica enorme per raggiungere la sommità della collina.

Questa zona si divideva in due parti: quella più alta e vicina a Napoli è sempre stata un luogo di esercitazione militare, tant’è vero che fino al 1918 era chiamato “Campo di Marte”. Dopo la guerra, l’aeroporto è stato intitolato a Ugo Niutta.

La parte inferiore della collina sin dai tempi antichi, è stata immaginata come luogo per le sepolture, tant’è vero che ospita un complesso cimiteriale da 2500 anni. Ai suoi piedi si trova poi Poggioreale, che un tempo era residenza reale degli Aragona, poi diventò un quartiere abbandonato ai confini della città.

San Laise

La collina di San Laise, Lavise o Luisa è nota sin dal medioevo. Apparteneva ai Gesuiti quando era poco più di un campo coltivato.

Dobbiamo fare un salto lunghissimo per ritrovarla urbanizzata: è infatti diventata la base NATO di Napoli, che oggi è una fondazione.

Il Quartier Generale degli alleati americani infatti, fino al 2013, sorgeva su una altura che è la nostra antichissima collina di San Laise a nord del quartiere di Bagnoli.

Monte Spina

Monte Spina è l’eccezione: si tratta infatti di un vulcano spento. Rispetto alle altre colline è una recente acquisizione, dato che non ricadeva all’interno dell’area comunale di Napoli fino al XX secolo.

Si tratta dell’unica collina, tra le colline di Napoli, ancora disabitata e si trova nella zona dei vulcanica dei Campi Flegrei.



 

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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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