Il Caffè Sospeso a Napoli: origini e tradizione
Aggiornato con il ♥ domenica, 11 Ottobre, 2020 da Ugo
Sai cos’è il caffè sospeso? Ne hai mai sentito parlare? Si tratta di un’usanza molto radicata nelle abitudini sociali della città di Napoli e della tradizione napoletana.
Bere caffè, come risaputo, è un rito tra i più diffusi a Napoli e rappresenta per i napoletani un momento speciale talvolta di aggregazione sociale che ha origini molto lontane. Come un pò tutte le antiche tradizioni, mantenute nel tempo, anche quella sulle origini del caffè napoletano è avvolta nel mistero e riconducibile a racconti a tratti leggendari.
Più recente e quindi documentabile è l’usanza del caffe sospeso (‘o cafè suspiso) come documentato nelle pagine di Wikipedia.
Indice dei Contenuti
Qual’è la Storia dell’origine del caffè sospeso a Napoli?
Con certezza non è dato sapere in quale bar nacque il caffè sospeso e in quale preciso periodo storico ma esistono versioni differenti.
Una prima versione, riconducibile allo scrittore Riccardo Pazzaglia, racconta che la tradizione è nata nei primi anni del ‘900. Fu in questi anni che nei bar, litigando per il conto da pagare, poteva succedere di sbagliare il conto delle tazzine.
Il credito in eccesso veniva lasciato nelle “casse” del bar e le persone indigenti potevano permettersi un caffè bevendolo alla salute dello “sventurato” benefattore.
Una seconda versione racconta che l’usanza del “caffè sospeso” nasce durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la gente era solita pagare due tazze di caffè: una per sè stessa, ed una per chi non poteva permetterselo.
Il caffè sospeso oggi, come funziona
Come da antica tradizione solidale anche oggi giorno l’usanza continua ad essere ben radicata nelle abitudini dei napoletani e nei loro modi di essere oltre che in gran parte del resto d’Italia.
Come nasce e si rinnova l’iniziativa del caffè sospeso?
Così scrive il filosofo Luciano De Crescenzo sull’omonimo libro (“il caffè sospeso”): “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo.”
E questo si riconduce alla storia più recente del “caffè pagato” che risale al 2010 quando, infatti, il Caffè Gambrinus, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di attività, ha voluto riprendere questo atto di gentilezza, in modo da riportare alla luce una delle tradizioni più importanti della cultura Partenopea.
10 Dicembre la Giornata del caffè sospeso
Regalare un caffè a chi non può permetterselo. Un’usanza tutta partenopea che nel corso degli anni si è diffusa nel resto d’Italia e nel mondo. Un gesto di solidarietà che costa molto poco, all’incirca un euro, ma che può rendere migliore la giornata di uno sconosciuto. Magari regalandogli un sorriso.
Per questo si è deciso di dedicare un giorno a questa pratica. Il 10 dicembre è così diventata la ‘Giornata del Caffè sospeso’. Un’idea lanciata nel 2011 dalla “Rete del caffè sospeso” insieme ad altre associazioni culturali con l’intento di promuovere nei bar e nelle caffetterie d’Italia questa usanza.
Da Napoli… al mondo
L’usanza del caffè pagato è stata adottata anche da altri stati. In Europa, ma anche in America, alcuni locali stanno iniziando a promuovere questa pratica solidale, e anche in altri ambiti! Il caffè sospeso infatti è un concetto applicabile anche con altre iniziative: abiti, ristoranti, hotel e molte altre!
Cocnlusioni
La tradizione del “caffè sospeso”, rappresenta l’umanità, il sentimento dell’amore, della compassione, della comprensione e di tutti i sentimenti positivi che fanno parte di Napoli e del concetto di napoletanità.
E tu? Hai mai lasciato un caffè sospeso per qualcuno? Hai mai avuto modo di bere un caffè al Gambrinus di Napoli dove questa iniziativa puntualmente si rinnova?