Il Vesuvio simbolo di Napoli: cosa rappresenta per i napoletani?
Aggiornato con il ♥ sabato, 16 Marzo, 2019 da Ugo
Cosa rappresenta il Vesuvio per i napoletani? Tutto, o quasi! In un precedente articolo abbiamo già parlato delle eruzioni del Vesuvio raccontando la storia del nostro vulcano.
Adesso è il momento di scoprire cosa rappresenta per i napoletani il Somma-Vesuvio, amato vulcano che rende speciale il golfo napoletano e Napoli la città più bella del mondo.
Il VESUVIO è per i napoletani il simbolo di Napoli: una presenza discreta, familiare, quasi amica. In fondo se Napoli è considerata una delle città più belle al mondo è anche grazie a lui. Il vesuvio fa riconoscere le immagini di Napoli, Capri, Ischia e Sorrento in tutto il mondo.
Il napoletano con il Vesuvio ci parla come a San Gennaro nel film: da uomo a uomo. Il vulcano è una persona, rappresenta un uomo grande e grosso, non è una montagna sproporzionata rispetto alla città. Il napoletano si sente grande, ma sa sentirsi piccolo.
Il Vesuvio per i napoletani rappresenta una mamma: Napoli è nata dalle sue mosse, dal mito di Partenope e Vesuvio. Un napoletano quando parte e poi torna la prima cosa che si chiede è “ma quann’ sponta ‘o Vesuvio?”, no la Luna a Marechiaro. Quando finalmente lo vede in lontananza dall’auto, dal treno o dall’aereo, si sente a casa sua.
La zona rossa, quella intorno al Vesuvio, è la più popolata d’Europa. No, proprio non riusciamo a distaccarcene. Chi ci vede da fuori pensa sia solo incoscienza, non sa invece quanto amore c’è dentro quel gesto voluto di vivere attaccato alle proprie radici.
Un napoletano un po’ se ne fotte, un po’ si preoccupa. Un napoletano prega in maniera un po’ pagana pure il Vesuvio e nel caso che succeda quella cosa, dirà al Santo di alzare la mano e di fermare tutto.
Lo ha fatto già senza prendersene meriti. Quando successe nel ’44 diede un po’ di ribalta a San Sebastiano perché il nostro Santo è n’omm ‘e core.
Un napoletano parla mal volentieri di quando quella cosa succederà. Poi ce penzamm’. Sarà sbagliato, ma un napoletano è fatto anche per questo.
Un napoletano il Vesuvio dovrebbe odiarlo, invece lo ama come un figlio. Questa cosa non si spiega ma è così. Nu figlio ‘e nisciuno, è figlio a tutte quante.
Un napoletano quando sente certi cori allo stadio si incazza più perché offendono a chill che a loro stessi. “Facitelo sta quieto – pensano i napoletani – è robba nostra, che ne sapite vuie?“.
Per un Napoletano, scattarsi un selfie con Napoli e il Vesuvio alle spalle non è un semplice foto, rappresenta apparetenenza.
Si dice che puoi togliere un Napoletano da Napoli, ma mai Napoli dal cuore di un Napoletano.
E non c’è niente di più vero.
Per un napoletano esiste sempre un domani. Ed è sempre stato così.
“E’ ‘o ver Vesù? No, no, non rispondere. Mò statte fermo. Restamme abbracciate n’atu ppoco. Pigliamme suonno ‘nzieme”.
Per i napoletani il Vesuvio è semplicemente ‘A Muntagna …