17 marzo 1861, Unità d’Italia: ecco perché NESSUNO deve Festeggiare

Aggiornato con il ♥ lunedì, 3 Giugno, 2019 da Ugo

Sono ormai passati più di 150 anni dall’Unità d’Italia: di preciso il 17 Marzo 1861. In tanti anni di unione, l’Italia è sempre stata divisa (quasi) su tutto. A partire dai motivi che hanno spinto verso l’unificazione della penisola italiana fino ad arrivare alle più recenti conseguenze.

L’opinione pubblica è (ancora) divisa al riguardo.  C’è chi pensa che l’Unione d’Italia, per mano dei Savoia e Garibaldi, fosse un’azione “dovuta” per liberare il Sud dall’oppressione dei Borboni.

Poi c’è chi invece contro l’Unione d’Italia (come me) pensa che il “desiderio” di unione fosse solo il pretesto per risollevare economicamente il Regno d’Italia che, sotto i Savoia, si era indebitato.

Di come fosse la condizione economica e sociale del Regno delle Due Sicilie e del Regno d’Italia ne abbiamo parlato scoprendo le verità nascoste sull’Unità d’Italia. Verità che hanno dimostrato come la storia avesse (provato) a minimizzare le condizioni catastrofiche del Piemonte e dei Savoia.

Le stesse verità che hanno provato a dipingere il Sud come simbolo dell'”arretratezza” e dell’oppressione borbonica “falsificando”, anche attraverso i libri di scuola, i racconti circa come si viveva nel Regno delle Due Sicilie.

Stando a tutto ciò la maggior parte del Meridione e del Sud oggi sono fermamente convinti dei motivi per i quali NON si deve festeggiare l’Unità d’Italia.

Personalmente credo che oggi si debba solo pensare che l’Italia adesso esiste e fare di tutto per migliorarla tutti insieme. Ma festeggiare non è opportuno per nessuno, non è assolutamente gratificante per tutti gli italiani come non lo è stato più di 150 anni orsono.

Perchè?

Per rispondere aquesta domanda occorre fare un salto indietro nella storia e sviscerare, spiegandola, tutta la verità circa lUnità d’Italia.


Chi ha voluto l’Unità d’Italia e perché: i Motivi

L’Unità d’Italia è stata voluta esclusivamente dai Savoia e da chi li appoggiava, dal Nord Italia e inglesi. Nessuno nel Sud aveva mai manifestato desiderio o necessità di essere liberato da presunte forme di oppressione o degrado.

I motivi dell’unificazione della penisola italiana (presunti e reali) sono prevalentemente questi:

  • Ipotetiche condizioni di arretratezza e oppressione del Sud sotto i Borbone: effettivamente anche il Regno delle due Sicilie ha avuto i suoi problemi. Ma in prossimità dell’Unione italiana le condizioni del Regno erano floride sotto tutti i punti di vista.
  • Condizione disastrosa delle casse e dell’economia dei Savoia: l’unico modo per ripagare i debiti con le banche era mettere le mani sul Sud Italiae sulle floride “casse meridionali”.
  • Interessi degli inglesi: a mettere le mani su Napoli ed in generale sull’opportunità di accrescere gli scambi commerciali con le Indie.
  • Desiderio di un solo Regno Unito: falso desiderio usato come pretesto per avviare la campagna di unificazione con modalità aberranti ed al quanto discutibili per essere definite “liberatorie” verso gli oppressi. Oltretutto dopo l’unificazione il Sud è stato completamente dimenticato dal nuovo Regno sotto tutti i punti di vista.

In base a questo perché NESSUNO dovrebbe festeggiare?


Ecco perché NESSUNO dovrebbe festeggiare l’Unità d’Italia

Partiamo dalla fine dei fatti, dalle strette conseguenze dopo l’Unità d’Italia. Il Sud, totalmente depredato e vandalizzato, inizia a versare in pessime condizioni. Già durante l’invasione piemontese in tutto il Sud ed a Napoli nascevano il fenomeno del brigantaggio e dell’emigrazione.

D’altronde il Sud era stato completamente devastato e l’unica scelta era quella di diventare: “o briganti o emigranti”.

Quindi contro l’Unità d’Italia, per questi motivi, c’erano e ci sono gran parte dei meridionali. Perchè proprio dal brigantaggio nacque in forma primordiale quella che poi oggi prende il nome di Camorra, ‘ndrangheta ecc.

Fu proprio dal momento in cui il Sud fu invaso che prese piede in forma massiva il fenomeno dell’emigrazione, obbligata dalla necessità di sopravvivenza popolare.

Passando al Nord Italia: c’è da essere fieri di come si è raggiunta l’Italia Unita? Io fossi stato piemontese o “savoiardo” me ne sarei vergognato: italiani del nord che ammazzano, uccidono e rubano agli altri “fratelli” del Sud? Direi che non è stato il modo più civile e umano quello di violentare donne ed uccidere uomini per liberare da una “presunta” oppressione.

Ma forse c’è bisogno di rinfrescare la memoria con le immagini di quello che successe a Napoli riprodotte in video di quello che fu e per questo ripropongo il video di seguito.

Prima dell’Unità d’Italia la situazione era questa: Sud, Napoli e Regno delle Due Sicilie simbolo di sviluppo e ricchezza, Nord in bancarotta ed in fase di degrado. Questa è STORIA!


Sud e Nord oggi: cosa festeggiare?

Facendo un salto temporale di oltre 150 anni, ricordando che di mezzo ci sono anni di guerre e ricostruzione, oggi Nord, Sud e Centro e quindi tutta Italia non ha NIENTE DA FESTEGGIARE!

Il Sud e tutto il Meridione continuano ad essere trascurati nell’ambito della politica italiana e le piaghe sociali di camorra e criminalità organizzata continuano a fasi alterne ad imperversare.

Il Nord fa parte dell’Italia “più ricca e sviluppata” nel quadro generale che resta oggi quello di un’Italia in forte debito pubblico e ristrettezze e conomiche. Dove i ricchi ci sono e ci saranno, mentre la povertà aumenta. Insomma tra Nord e Sud è una “guerra tra poveri”.

Il Centro Italia resta al centro della crisi italiana, in mezzo alle diatribe ed ai fuochi di Nord e Sud: una “terra di NESSUNO”. Forse, per isolati casi, il centro Italia oggi si trova tra incudine e martello.

Questo è il quadro attuale dell’Italia Unita oggi! Unita ma divisa ideologicamente più che mai!

C’è però qualcosa da chiarire. Oggi il Sud e Napoli vengono additati come il “tallone di Achille” d’Italia. Ma non dimentichiamoci che prima della geniale unificazione della penisola era il Nord in difficoltà.

Quindi il Sud non ne ha avuto e non ha nessuna responsabilità del mal governo dopo il 1861 che alla fine si è protratto a noi. Nessuno chiese mai di essere liberato…


L’Italia oggi: una guerra ideologica tra “fratelli”

Nell’ignoranza si continua ad additare il Sud, e soprattutto Napoli, come il problema di un’Italia poco “funzionale”.

Ma il risultato è che dall’emigrazione iniziata con la spedizione dei Mille e proseguita con le successive guerre mondiali, adesso il popolo del Sud e di Napoli sono ovunque.

La storia d’oggi ci insegna che sulla scia del malgoverno dei Savoia i meridionali hanno fatto le “fortune”del Nord rappresentando quella qualità di lavoro e ingegnosità che ancora oggi per molte cose, in mezzo a tanti problemi, ancora rappresentano il vanto italiano.

I napoletani e la gente del Sud sono ovunque, anche al NORD! Adesso è una questione di invidia: che il Nord Italia sfoga contro il Sud e Napoli.

Napoli ha sempre vissuto vessazioni continue da quel maledetto 1861 ed ancora oggi c’è chi fa finta di non sapere che potrebbe ed ora dovrebbe essere il fiore all’occhiello di tutta Italia. Perchè Napoli è di tutti noi fratelli italiani…

Ma fin quando non verrà capito questo da tutti e fino quando Napoli e il Sud non riceveranno il rispetto che meritano, io continuerò ad essere napoletano e non italiano. Questa differenza che ci separa (ahimè) non l’ho voluta io, non l’abbiamo voluta noi di Napoli e del Sud.

Voglio chiudere questo articolo e “sdrammatizzare” con un video che racconta con ironia l’Unità d’Italia. Alla fine dei conti il passato e la verità devono prima essere riconosciuti, accettati, farne tesoro e solo dopo sdrammatizzati.

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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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