Leggenda della Janara di Napoli, la strega napoletana

Aggiornato con il ♥ lunedì, 7 Giugno, 2021 da Ugo

Tra le numerose leggende napoletane non poteva mancare la figura della janara, strega sulla quale ancora oggi vengono raccontate e tramandate storie anche a Napoli.

Tu hai mai sentito parlare della leggenda della janara?

A Napoli, tra i partenopei, di “janare” se ne sente parlare ancora oggi! Tanto che tra mito e superstizione è cosa comune parlare della così detta “janara di Napoli”.

Molti napoletani sembrerebbero avvistare la Janara ancora oggi. Tanti giurano di averne riconosciuto le fattezze nel buio della notte e spesso avvolte in una inconsueta nebbiolina.

Altri ancora affermano di non riuscire a dormire serenamente a causa della strega. Ma come stanno le cose? Chi era veramente la Janara?

La vera Storia della Janara

A Napoli, così come in Campania, ogni volta che qualcuno ha una paralisi nel sonno o fa un brutto incubo ne attibuisce la causa alla Janara.

Ma chi è e come nasce il culto della Janara di Napoli? La janara esiste davvero?

Secondo leggenda, la janara è uno spirito maligno incarntosi in una donna realmente esistita: Diana una sacerdotessa di tanti anni fa.

Succesivamente il nome di Diana fu storpiato e trasformato in “janara” per attribuire alla donna religiosa un’accezione negativa.

Si narra infatti che Diana, dietro la sua vocazione religiosa, nascondesse la sua vera natura di strega quale era. Ed è risaputo che le streghe hanno a che fare con l’occulto e spesso sono vicine alla figura del Demonio.

Per alcuni la janara, essendo figlia del demonio, fu duramente punita da Dio: tutte le streghe come lei non potevano concepire figli.

La janara di Napoli: leggenda della strega campana.

Proprio per questo quando la janara si introduceva nelle case dei malcapitati, restava ad osservare con profonda invidia i bambini presenti dormire. La sua inquietudine infatti, era per lo più dovuta al desiderio “impossibile” di diventare mamma.

Cosa fa la Janara?

Il passatempo preferito della janara era aprire le stalle dei contadini e rubare i cavalli per cavalcarli di notte. Questo faceva Diana, quindi parliamo di una strega che non andava sulla scopa, ma a cavallo!

La janara, intrecciava la crini di ogni cavallo sottratto. I cavalli il giorno dopo ritornavano, quindi, con la criniera intrecciata, testimonianza inconfondibile del passaggio della strega.

Come riconoscere la Janara oggi?

Secondo credenza popolare, lo spirito della janara lo si avverte con una pressione improvvisa al ventre, segno che la strega si è appena seduta sulla persona dormiente.

Molto spesso, sempre secondo la credenza, lo spirito lascia in disordine le cose o provoca come una sensazione di soffocamento in chi la guarda.

Per alcune persone la sua esistenza viene relegata ad un mondo di fantasia, ma altre giurano con convinzione di averla incontrata più volte.

Sono poche le persone che la janara l’hanno davvero incontrata e riconosciuta. Secondo le testimonianze di chi ha visto la strega, la janara è una vecchietta inquietante ricurva, piccola, una strana figura femminile eterea la caratterizza.

Come smascherare una Janara?

Pare che, per scoprire l’identità della Janara, ci fosse anche uno strano rituale in uso in particolar modo nelle zone dell’alto casertano.

Bisognava riempire un bicchiere di sale, gettarne un pizzico in terra e pronunciare la frase “Vieni pe’ sale“, in questo modo la donna si sarebbe dovuta presentare all’indomani chiedendo, appunto, un bicchiere di sale!

Come scacciare la Janara?

Come difendersi dalla Janara? C’è un modo per riconoscere questa strega?

Così come narra la leggenda, gli uomini impararono la formula per scacciarla. In pratica per liberarsi dalla Janara la si doveva afferrare forte per i capelli e dire:

“Janara janara ca ‘e notte me piglie, te piglio po’ vraccio e te tiro ‘e capille”.

Così facendo, la temibile strega sarebbe stata sconfitta ed avrebbe perso i suoi poteri e la possibilità di fare del male ai bambini.

C’era anche un altro modo per evitare di incappare in questa strega: per non farla entrare in casa bastava porre del sale grosso sul davanzale della finestra.

La Janara, infatti, avrebbe passato tutta la notte a contare i granelli di sale. O ancora, basta riporre fuori la porta una scopa di miglio capovolta in modo da farle contare per tutta la notte i fili che la componevano.

In questo modo, infatti, sarebbe presto giunta all’alba e la Janara sarebbe stata costretta a fuggire a causa del suo acerrimo nemico: il Sole.

Leggenda, realtà, c’è chi giura di aver visto veramente la Janara, nessuno potrà mai saperlo. L’importante è continuare a diffondere il fascino di questa, come di altre leggende napoletane che da sempre rendono la città di Napoli e la Campania un luogo ancor più affascinante e misterioso.

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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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