I segreti del caffè napoletano: ecco perché a Napoli è più buono

Aggiornato con il ♥ lunedì, 26 Ottobre, 2020 da Ugo

Il caffè a Napoli è un rito, quasi sacro, che fa parte della cultura napoletana e della napoletanità. In un articolo precedente abbiamo visto le origini del caffè a Napoli: la sua storia e quando è arrivato nella città partenopea.

Adesso è il momento di entrare nello specifico e capire perchè il caffè a Napoli è così buono. Il caffè di Napoli è particolare, dal gusto intenso perchè fatto con maestria nel rispetto della vera tradizione napoletana e di “regole” precise per la sua preparazione.

Perché il Caffè a Napoli è così buono? Ecco i segreti del caffè napoletano

Nonostante il caffè, detto “oro nero”, non sia un infuso di origine partenopea chiunque resta attratto dalla così detta “tazzulella ‘e cafè”. Perchè?

I motivi sono da ricercare più che altro nei luoghi comuni: c’è chi pensa che l’acqua della città vesuviana sia il primo segreto.

Ma se si vuole andare oltre quelli che sono i luoghi comuni, il segreto del caffè di Napoli è nella particolare tostatura dei chicchi oltre che nella preparazione. Questo lo rende così buono e dal gusto inconfondibile ormai famoso in tutto il mondo!

Si dice della tostatura napoletana che il chicco è “cotto al punto giusto” e che conferisce ai chicchi una colorazione più scura e ben diversa da tutti gli altri tipi di caffè in Italia e nel mondo.

La tostatura napoletana presta molta attenzione al processo di torrefazione, fatto di tempi giusti. Il prodotto che si ottiene ottenuto ha un’acidità ridotta ed esata gli olii essenziali che contribuiscono ad una migliore estrazione degli aromi.

Tutto il processo di lavorazione a monte e la maestria nell’usare la macchina per espresso, conferiscono il caratteristico gusto al caffè napoletano.

Un gusto forte e deciso nel retrogusto, dal tono amaro e non acido, ma anche corposo per via di una percentuale di qualità robusta unita all’arabica di cui è composta la miscela napoletana.

Il Rito del caffè a Napoli: le tre “C”

Riti e storie ruotano attorno al caffè napoletano. È di regola berlo con le quattro C, ossia le iniziali della frase “cazzo comm coce” mentre per altri le C diventano quattro: “comme coce chistu cafè”.

E scalda più il cuore che il palato un’usanza nata nel quartiere Sanità: il caffè sospeso. L’avventore paga due tazzine, di cui una a beneficio di un ignoto indigente che ne faccia richiesta.

Una grande lezione di dignità, recepita di recente anche dalla nuova Europa povera che dalla solidarietà napoletana ha tratto gli anticorpi per combattere la recessione.

Come si beve il caffè a Napoli al bar

La tazza deve essere sempre calda, al limite della scottatura perché il caffè alla napoletana, come la pizza, ha pochi attimi di vita e il calo di temperatura lo rovina irrimediabilmente fino a farne qualcosa di imbevibile se freddo.

I bar sono sempre organizzati alla perfezione: c’è chi sta vicino alla macchina e chi al banco. Non capiterà mai che chi fa il caffè lascia cadere le gocce nella tazzina facendo un’altra cosa.

I caffè a Napoli vengono “chiamati” da chi sta al banco o alla cassa a chi è vicino la macchina. Questo è un particolare che nel resto d’Italia non esiste, una “regola” non rispettata per cui fuori Napoli il caffè è una ciofeca (o chiavica).

Il caffè a napoli va servito sempre con un bicchiere d’acqua per “sciacquarsi” la bocca in modo da poter assaporare il caffè in tutto il suo gusto e libero da “condizionamenti”. L’acqua deve essere tassativamente liscia e non gasata come fanno nella maggior parte dei bar italiani (a Napoli no!).

E se per puro caso non vi danno l’acqua, farete bene a chiederla perché è un modo per mettervi “da sopra”, ossia rimarcare al barista che non ha fatto qualcosa che avrebbe dovuto fare.

E’ buona abitudine, infine, lasciare sempre una moneta sul banco se al lavoro ci sono dei dipendenti, mentre se è lo stesso proprietario al lavoro ovviamente la mancia è superflua.

In fondo se il caffè è buono, lasciare la mancia significa assicurarsi un “occhio di riguardo” al prossimo caffè che vi prepareranno. Perché a Napoli il caffè non è una cosa qualsiasi…. ma è importante saperlo fare e potersene vantare!

L’ultimo capitolo riguarda quando mangiare la brioche o il cornetto (che a Napoli sono fatti a volte con la stessa pasta della brioche). In questo caso il barista napoletano afferma la sua superiorità mondiale quando non vi fa il caffè dopo che è stato chiamato, ma è capace di aspettare sempre che finiate di mangiare.

Ecco cosa succede a Napoli quando il caffè NON è napoletano

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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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