Unità d’Italia a Napoli: le Bugie e le Verità sul Regno delle Due Sicilie

Aggiornato con il ♥ lunedì, 3 Giugno, 2019 da Ugo

Parlando delle verità nascoste dell’Unità d’Italia abbiamo già raccontato della violenza e delle barbarie con la quale la penisola italiana è stata unificata, motivate da bugie e falsità circa le pessime condizioni socio politiche del popolo del Sud e del Regno delle Due Sicilie.

Si è cercato di nascondere il desiderio di un’Italia Unita dietro il falso proposito di liberare il Sud dalla presunta tirannia dei Borbone con un muro di bugie!

La verità era che lo splendore e la ricchezza raggiunte dal Sud sotto i Borbone facevano gola al resto d’Italia. Occorreva quindi trovare un pretesto per metterci su le mani! La storia ci insegna che a Napoli, così come nel Regno delle Due Sicilie, si viveva bene e non il contrario!

L’Unità d’Italia, quindi la conquista piemontese, capovolse la situazione a tal punto da generare la cosiddetta “questione meridionale” e nacque un movimento di uomini e di idee che lottò per ridare lustro ad un Mezzogiorno martoriato e sfruttato. Il movimento prese il nome di “Meridionalismo”.

Nel Regno delle due Sicilie si viveva molto meglio che nel Centro Nord Italia. Gli ‘storici’ prezzolati, al servizio dei vincitori, sono riusciti a falsificare la storia, raccontando solo volgari “verità” di regime.

Ma adesso voglio approfondire gli effetti dell’Unità d’Italia su quello che fu il Regno di Napoli prima e la città di Napoli poi dopo i Borbone.


Napoli prima dell’Unità d’Italia ecco la verità: capitale del Regno delle Due Sicilie e fulcro d’Europa

Dopo aver letto quanto segue credo che non ci saranno più dubbi nell’affermare che alla fine l’Unità d’Italia non ha giovato realmente a nessuno. Forse sarebbe stato meglio se l’unificazione della penisola l’avessero fatta i Borboni.

Il 20 marzo 1861 finisce di esistere il Regno delle due Sicilie. Violente battaglie, soprusi e una serie di falsità contro il governo dei Borbone, mette fine ad uno degli stati italiani più potenti della storia. Il popolo di Napoli voleva i Borboni e NON il contrario!

Ma in tutti quelli che conoscono la verità o si apprestano a conoscerla resta vivo il desiderio di rendere omaggio alla gloriosa storia del Regno delle Due Sicilie. Il mio personale omaggio è quello di proporre di seguito l’inno ufficiale di quel meraviglioso e compianto Regno.

Alcuni primati di Napoli e del Regno delle Due Sicilie

Il Regno vantava il maggior complesso industriale metalmeccanico d’Italia, con la ferriera di Mongiana e l’opificio ferroviario di Pietrarsa, che dava lavoro a 1125 operai, voluto da Ferdinando I affinché il Regno non dipendesse da nessun altro Paese.

Il Polo siderurgico di Mongiana sfornava mediamente 1.442 canne per fucile e 1.212 canne per pistola al giorno, grazie ai Borbone che ne migliorarono i mezzi di produzione. Napoli e Castellamare inoltre avevano a disposizione la maggior industria navalmeccanica d’Italia.

I Borbone sapevano essere all’avanguardia anche per quanto riguarda quel che oggi definiamo “welfare state”. Nel 1819 nasce il Codice per lo Regno delle Due Sicilie, che pose il Regno al primo posto dal punto di vista giudiziario e civile. Grazie ad esso fu possibile l’introduzione del primissimo sistema pensionistico.

La prima rete ferroviaria in Italia: Napoli-Portici.
Inaugurazione della Napoli-Portici.

Il primo telegrafo elettrico d’Italia, la prima rete di fari con sistema lenticolare. La prima ferrovia in Italia con la tratta Napoli – Portici nasceva nel 1839. Nacquero poi i primi Monti di Pegno e Frumentari, i quali prestavano denaro ad interessi bassissimi.

Le Opere Pubbliche

Nel 1751 Carlo di Borbone, sovrano illuminato, fondò il primo Albergo dei poveri, dove vennero accolti 8.000 tra indigenti e diseredati debellando la piaga dell’accattonaggio, successivamente pure “donne perdute” e “giovani da rieducare”.

Primato per l’assistenza sanitaria per gli anziani e gli inabili; i giovani possono imparare una professione attraverso l’insegnamento di varie arti oltre allo studio della grammatica e dell’aritmetica. Nascono molti collegi militari ancora oggi attivi, tra cui la Nunziatella, una delle migliori scuole di formazione militare.

Nel 1737 Carlo di Borbone fa edificare a Napoli il Real Teatro di San Carlo, costruito in soli 270 giorni, il più antico teatro d’opera tutt’ora attivo in Europa.

Uno dei primati dei Borbone e del Regno delle due Sicilie: il teatro San Carlo di Napoli.
Teatro San Carlo di Napoli.

La formazione del museo archeologico e dell’officina dei papiri permisero la formazione e la crescita culturale. Napoli vide la crescita di personaggi del calibro di Giovanbattista Vico, Gaetano Filangieri, Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani, Giacomo Della Porta, Pietro Giannone, Mario Pagano.

Altro primato di Napoli e del Regno delle Due Sicilie costruito prima dell'Unità d'Italia: il MANN (museo archeologico di Napoli).
Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN).

Il Regno vantava quattro università e il maggior numero di studenti universitari, e il 55% dei libri pubblicati in Italia erano di case editrici napoletane.

Furono aperte biblioteche, accademie culturali (la più famosa l’Ercolanense, fondata nel 1755) e il Gabinetto di Fisica del Re ed erano organizzati frequenti congressi scientifici; i lavoratori del mondo dello spettacolo erano tutelati  dal punto di vista previdenziale.

Osservatorio Vesuviano di Napoli: la sede storica creata dai Borbone prima dell'Unità d'Italia a Napoli.
Sede storica dell’Osservatorio Vesuviano.

Fu fondato l’Osservatorio Sismologico Vesuviano (primo al mondo), realizzato dal fisico Macedonio Melloni e sviluppato da Luigi Palmieri con annessa stazione meteorologica e Palermo divenne famosa per la presenza dell’astronomo Giuseppe Piazzi.

Questi sono solo alcuni tra tutti i primati di Napoli e del Regno delle Due Sicilie.


Napoli dopo l’Unità d’Italia: da capitale europea a simbolo della “questione meridionale”

Gli effetti dell’unificazione della penisola italiana su Napoli sono stati devastanti. Dal fenomeno del brigantaggio durante l’occupazione piemontese, fino all’attuale piaga della camorra, Napoli ha erdeditato tutto il peso della fine del Regno delle Due Sicilie.

Ma soprattutto ha ereditato gli effetti di una politica secolare di indifferenza verso l’intero Sud Italia della quale Napoli è la prima città che lo rappresenta. Non acaso quando si parla di “questione meridionale”, la città di Napoli ne è a capo.

Occorre sapere che la camorra, così come tutte le realtà criminali ancora oggi radicate al Sud, sono il frutto dell’invasione piemontese. Furono proprio loro i veri criminali a depredare Napoli e il Sud annettendoli all’Italia per poi continuare a dimenticarsene, abbandonandoli al proprio destino.

Il brigantaggio nacque proprio perché la popolazione, ridotta in povertà, aveva due sole alternative: emigrare o delinquere.

Ancora oggi non si fa nulla per risollevare il Sud Italia, dimenticando che la causa delle attuali problematiche sono stati proprio gli “altri” italiani e la MALAUNITA’ d’Italia che in tanti, visti i fatti, continuano giustamente a non celebrare.

Con quanto detto non voglio giustificare nessuna forma di delinquenza. Ma fin quando non si farà niente per migliorare la situazione sociale ed economica del Sud Italia, la criminalità sarà vista sempre come una ovvia “esigenza” per la sopravvivenza.

Adesso credo che siano abbastanza chiari i motivi per i quali molti, tra la gente del Sud e di Napoli, ritengono di avere buoni motivi per non festeggiare l’Unità d’Italia.

La GRANDE BUGIA: ecco come era “arretrato” il Meridione e Napoli, ora sei pronto a conoscere tutta la verità?


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Ugo

Ciao sono Ugo, blogger per diletto con la passione per Wordpress e la creazione di Siti web/Blog. Amo Napoli e, da napoletano e partenopeo d.o.c, volevo rendere omaggio alla mia città con un Blog. Perché un Blog su Napoli? Perché ci sono nato e cresciuto, ma da molti anni non ci vivo: mi manca. Perché tutti, napoletani e non, hanno il diritto di conoscere Napoli: la sua storia, le bugie storiche, la cultura, il folklore. Perché tutti hanno il diritto di avere la possibilità di imparare ad amarla...

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